In ambito ricerca e sviluppo, l’obiettivo è sempre studiare nuove soluzioni per migliorare le tecniche, i processi e le strategie utilizzati attualmente nel settore di riferimento. Per quello manifatturiero ci sta pensando il programma Horizon 2020, nello specifico, tra i numerosi progetti attivi, Dat4.Zero (G.A. 958363). Il progetto si propone di creare un sistema innovativo per prevenire i difetti di produzione e garantire la qualità dell’intera value chain, introducendo in fabbrica uno nuovo paradigma di Gestione della Qualità abilitato dal Digitale (DQM) e delle tecnologie 4.0.

I vantaggi della piattaforma di Dat4.Zero

Minimizzare gli scarti, abbassare i costi, ridurre i tempi di accelerazione e migliorare la produttività degli asset sono solo alcuni dei benefici da cui l’azienda potrà trarre vantaggio e migliorare la propria competitività a livello di mercato.

La piattaforma sviluppata è già stata testata da alcuni dei pilot appartenenti al settore automotive con risultati eccellenti che hanno confermato la validità della soluzione e, soprattutto, la sua adattabilità a diversi contesti.

 

Holonix tra i technical partner di progetto

Holonix si è occupata del layer di gestione dei dati della piattaforma digitale DQM, sviluppando un’infrastruttura IIoT per raccolta, streaming e storicizzazione dei dati provenienti dal parco macchine. Nuove funzionalità di back-end di supporto ad una gestione avanzata dei big-data, incremento delle prestazioni di scalabilità, nuovo sistema di deployment che abilita ad una rapida installazione non solo su cloud ma ora anche in locale: sono questi alcuni dei plus che contraddistinguono la soluzione, validata presso gli end user di progetto e prontamente integrata nel sistema di machinery management i-Live Machines che Holonix propone sul mercato.

 

Un progetto ambizioso, che mira a cambiare in meglio non solo i processi produttivi all’interno delle fabbriche ma anche i rapporti fornitore-cliente e le interazioni all’interno del mercato.

Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo pubblicato all’interno della rivista @MacPlas